lunedì 19 settembre 2011

"Febbre...Creativa"


Sarà che quando si rientra a casa dopo un periodo di vacanza si è sempre piene di buoni propositi e di progetti da realizzare, ma sono in piena crisi da “Febbre Creativa”!

Solitamente capita 2 volte l’anno: a gennaio e, appunto, al rientro dalle vacanze estive.

Si ha avuto tempo per “ricaricare le pile”, per “staccare la spina” e per qualunque altro “modo di dire” che vi venga in mente, fatto sta che al rientro dalle vacanze si è portati maggiormente a fare il punto della situazione e a porsi una scaletta di cose da fare, di obiettivi da raggiungere nei mesi a seguire.

Bisogna premettere che, prima delle vacanze, ho iniziato a crocchettare (cioè a lavorare con l’uncinetto) e, anche grazie a tutorial trovati su Youtube (che mi hanno permesso anche di dare una ripassata all’inglese) sono riuscita a “creare” due paia di scarpine per neonato, che a detta delle mie amiche e della mamma che le ha ricevute in dono sono carinissime.

Sperando che i complimenti non fossero solo frutto dell’amicizia di chi le ha viste J, mi sono convinta di poter fare qualcosa di carino, creativo e insieme rilassante.

Infatti, non c’è niente di meglio che crocchettare davanti alla TV, di fianco al mio dolce Amore, per dimenticare i problemi della giornata.

In più, quando finalmente la propria creazione è finita, si ha l’immenso piacere (e anche un po’ di orgoglio) di poter dire “questo l’ho fatto io!”.

Eccomi dunque collegata in Internet in cerca di ispirazione per dare sfogo alle mie nuove “smanie creative”.

E qui iniziano i…”problemi”: ci sono così tanti spunti, così tante idee, che vorresti avere 24 ore al giorno per poterle realizzare.

Ti rendi conto di quante stupende realizzazioni potresti creare per te, per i tuoi amici, per la casa, per il Natale che si avvicina, per i compleanni etc. etc. etc.…


Entri in un sito, poi in un blog, poi in un gruppo di lavoro e così via, risucchiata in un vortice di articoli, foto meravigliose, idee curiose ed utili, da cui sembra impossibile uscire!

Ad un certo punto bisogna trovare la forza di dire: Basta! Stop! Inizia a fare qualcosa! Decidi una priorità, compra i materiali necessari e crea!

Altrimenti tutta questa “febbre creativa” si ridurrà ad un mero lavoro di “archiviazione in vista di una futura realizzazione”.

(To be continued)

domenica 11 settembre 2011

Riflessioni sulla "memoria", nel giorno "della memoria"


(11 SETTEMBRE: per me anche il giorno in cui è nata mia madre, a cui dedico questo post)



Ero in metropolitana, MM2 linea verde, e sono scesa alla stazione di Lambrate, come faccio spesso quando vado a trovare i miei genitori con i mezzi anziché in auto.

E mi sono messa a riflettere su un fatto strano che mi accade tutte le volte che scendo a quella fermata da oltre 2 anni a questa parte: come la vita di una persona possa cambiare radicalmente da un momento all’altro.

Due anni fa, infatti, quando scendevo alla stessa fermata, ero piena di angoscia e paura, perché arrivavo di corsa dall’ufficio per recarmi in ospedale, dove era ricoverata mia madre.

Ogni giorno scendevo sperando che i medici mi dicessero che, finalmente, avevano scoperto cosa le era successo quel giorno, quel tristissimo giorno del mio 40° compleanno, quando, inspiegabilmente appunto, il suo cervello si era bloccato, come se qualcuno le avesse staccato la spina della corrente che lo alimentava.

Non era morta, ma non la si poteva considerare viva.

Non era in coma, era… sospesa tra la vita e la morte, incosciente e immobile.

Dopo due mesi di analisi, ricerche, esami, tentativi, quando ormai ci avevano tolto ogni speranza, lei si è ripresa, si è risvegliata così, come si era spenta, inspiegabilmente e lasciandoci tutti senza parole.

Ma la cosa strana era che pensava di avere diciannove anni!

Si ricordava il proprio nome ed esattamente la sua data di nascita, ma era andata indietro nel tempo fino alla sua giovinezza.

Dopo qualche giorno, la sua mente aveva recuperato qualche anno e alla domanda sulla sua età rispondeva di avere trent’anni.

Quello è stato forse il momento peggiore per me, sempre che sia possibile individuarne uno in quel periodo così tremendo e sofferente.

Mia mamma, infatti, credendo di avere trent’anni, si ricordava di avere una bambina di cinque anni e mi supplicava di fargliela vedere. Cercavo di farle capire che ero io, ma lei scuoteva la testa, piangeva ed implorava che le si mostrasse la sua piccola bimba che le mancava tanto.

Passò altro tempo e finalmente un giorno, mia madre mi guardò negli occhi e mi disse “ciao amore”. 

Fu un momento meraviglioso, che non potrò mai descrivere appieno a parole: mi aveva riconosciuto, era tornata.

Tutto questo lungo prologo, per spiegare quanto possa cambiare la vita di una persona in un breve lasso di tempo, ma soprattutto per spiegare il motivo che mi ha spinto a riflettere sull’argomento “memoria”.

Mia mamma infatti è si tornata tra noi, ma in modo molto particolare.

Nonostante abbia recuperato, almeno in parte, la coscienza della sua vera età e si sia resa conto del periodo temporale che sta vivendo, ha un rapporto molto conflittuale con il suo passato a causa dei problemi che sono rimasti legati alla sua memoria.

I medici non sanno ancora dare un motivo a quello che le succede, sta di fatto che lei ha moltissimi buchi di memoria. E fin qui non ci sarebbe in fondo nulla di strano, poiché, purtroppo, esistono varie patologie che provocano questo disturbo, non fosse altro che per una forma di senilità precoce.

La particolarità sta nel fatto che il suo cervello “riempie” questi buchi con dei falsi ricordi.

Riesco solo ad immaginare la sofferenza di mia mamma, che è costretta a chiedermi ogni giorno se quello che si ricorda è vero oppure sia solo un “falso ricordo”.

E capisco il suo sconcerto quando devo dirle che, nonostante lei si ricordi esattamente un fatto, una persona, una situazione, in realtà è solo frutto di un misterioso meccanismo della sua mente malata.

Ed è proprio da qui che parte la mia riflessione: noi diamo per scontata la nostra memoria, fa parte della nostra vita e ci sembra che non ce ne potremo mai separare.

Ci fidiamo di lei, perché sappiamo che non ci può mentire.

Invece, dovremmo preoccuparci di lei, curarla costantemente, come facciamo con il nostro fisico, perché se ci dovesse venire a mancare, la nostra vita diventerebbe un inferno.