mercoledì 19 marzo 2014

Un nuovo sguardo


Non mi ero mai resa conto, fino in fondo intendo, di quanto TU fossi parte di me.

Che io sia parte di te è logico e scontato: TU sei la metà che mi ha generato, che mi ha permesso di venire a visitare questo mondo.

Ma quanto TU fossi dentro di me, nei miei pensieri di ogni giorno, nei miei gesti quotidiani, questo non mi è stato forse mai così chiaro come ora.

Non passa giorno che TU non faccia capolino nella mia mente per farmi notare come, ad esempio, quella frase o quell'espressione che ho appena detto è una di quelle che TU usavi spesso, che caratterizzava il tuo linguaggio e i tuoi modi di dire.

Non passa ora che TU non mi faccia notare quanto siano stati utili i tuoi insegnamenti e quanto siano entrati nel mio modo di agire quotidiano, anche vantando un pizzico di orgoglio.

Ma c'è di più.

Alcuni piccoli gesti, che possono sembrare banali o addirittura insignificanti, ora assumono un valore nuovo e fondamentale, diventando simboli degli insegnamenti di tutta una vita.

Un esempio per tutti, può essere quello di ricordarsi sempre di spegnere la luce quando si esce da una stanza.
TU ci tenevi così tanto a non "sprecare" l'energia!
E io, che un tempo forse ho seguito inconsciamente e meccanicamente questa tua "regola", più per dovere e rispetto verso l'insegnamento di un genitore che amavo, che per reale convincimento di compiere un'azione giusta, ora vivo questo piccolo gesto come qualcosa di importante e vitale, a cui non solo non mi posso sottrarre per correttezza e coerenza, ma al quale non vorrei mai rinunciare.

Se non spegnessi quella luce mi sembrerebbe di farti un torto immenso, di deludere tutte le tue aspettative.

Spegnerla, invece,  è per me rendere omaggio a te e ai tuoi sforzi fatti per una vita intera, per trasmettermi tutti i tuoi valori e rendermi quindi una persona degna di questo nome.

Spegnerla è farti capire ancora una volta che tu mi hai insegnato tanto e che io ti ho sempre ascoltato, capito, apprezzato, amato.

Un nuovo modo di vedere le cose, un nuovo sguardo sul mondo.

venerdì 8 novembre 2013

Desiderio di...cambiamento!

A chi non è mai passato per la mente di voler cambiare la propria vita?
Mollare tutto: casa, lavoro e persino nazione!

Molti ci pensano, ma poi nessuno lo fa. Ci vuole molto coraggio e non solo, le condizioni e i legami spesso impediscono di fare il grande passo.

Poi senti un amico che invece ce l'ha fatta, ha detto basta con un lavoro che non gli dava alcuna soddisfazione, con una vita di compromessi e privazioni, e, con un incredibile forza d'animo e un pizzico di incoscienza, ha mollato tutto e ha coronato il suo sogno di fare il fotografo.
Ha studiato, ha pianificato ed è partito per una meta lontana.

Ora è finalmente felice e realizzato.


in bocca al lupo Dario https://www.facebook.com/dariophoto69?ref=profile 

Per chi volesse accarezzare l'idea di lasciare l'Italia e concretizzare il proprio sogno di trasferirsi all'estero, sono nati moltissimi siti che aiutano a valutare il paese più adatto alle proprie esigenze.

Analizziamone alcuni.



Raccoglie una grandissima selezione di testimonianze di persone che hanno fatto il grande salto e che si sono trasferite all'estero sia per lavoro che dopo la pensione.
Ha anche una rubrica dedicata a chi voglia recarsi all'estero per studiare.
Una sezione elenca una serie di libri che trattano l'argomento, sia dal punto di vista generale, che per diretta esperienza.
Infine le interviste a chi ha fatto questa scelta, suddivise per zone geografiche.
Parte di queste interviste si possono visionare direttamente al link www.destinioltreconfine.com/video.aspx




Dagli stessi "creatori" del portale precedente, si struttura contemplando gli stessi argomenti, ma con una maggiore cura all'impaginazione, graficamente più chiaro e scorrevole (a volte anche un layout migliore aiuta nella fruizione del sito).




Qui si è scelto di suddividere gli argomenti per regione geografica, all'interno di ognuna di esse una "scheda paese" che descrive tutte le caratteristiche della meta: dati generali quali posizione, lingua etc., informazioni sul costo della vita e del lavoro, con una grande selezione di siti dedicati alla destinazione scelta.




Forse il sito più completo di tutti per la sua ricchezza di informazioni che comprendono sia i dati generali su ogni destinazione che le esperienze degli italiani che li hanno scelti per ricostruire la propria vita, ma con l'aggiunta di molte sezioni interessanti:
- TROVARE LAVORO: con offerte e inserzioni, oltre ad articoli molto particolareggiati ed esaurienti
- PAESI, LEGGI, VISTI: per districarsi nella giungla della burocrazia e capire subito se ci sono destinazioni da escludere e quali prediligere
- VIVERE NO LIMITS: per chi vuole strutturare questa esperienza in un modo più libero ed avventuroso, lontano dai canali più tradizionali
- TROVA I VOLI PIU' ECONOMICI: un motore di ricerca per trovare le tariffe più convenienti per raggiungere il proprio sogno
- OCCASIONI IMMOBILIARI: perché oltre al lavoro, si deve trovare anche un alloggio!
- RISORSE PER PARTIRE: dalla gestione dei documenti, dell'accredito della pensione, dell'ottenimento della Green Card etc., all'assistenza sanitaria; dalla ricerca di un alloggio o un ostello, al modo migliore di fare i bagagli; dal modo più efficace di scrivere un curriculum per l'estero, ai paesi dove è possibile ottenere un divorzio che sia legale anche in Italia; insomma chi più ne ha più ne metta!

Ma girovagando per il Web si possono trovare un numero davvero strabiliante di siti che danno consigli e che riportano esperienze vissute dai diretti protagonisti e che potranno farci un giorno compiere un passo così importante e rivoluzionario.





Ora bisogna solo analizzare la situazione e capire se si vuole andare all'estero spinti da vere ragioni e aspirazioni o se è solo un modo per sfuggire dai propri problemi. 

Nel primo caso, armiamoci del nostro entusiasmo, studiamo attentamente per trovare il luogo adatto a noi e... partiamo!

Nel secondo caso, inutile perdere tempo, non serve andare lontano, in qualunque luogo i nostri problemi personali ci saranno sempre. Dobbiamo prima imparare ad affrontarli qui ed essere pronti a risolvere quelli che si potranno presentare in futuro, prima di partire.


Possiamo fuggire da tutto tranne che da noi stessi.


venerdì 4 ottobre 2013

Viva l'autunno

Povero autunno da sempre trattato con poco amore, soprattutto rispetto alla precedente calda e festosa estate.
Ma io credo che non si possa odiare una stagione che ci regala dei colori così meravigliosi!

























Non a caso, infatti, alcuni dei pittori più famosi ed apprezzati hanno voluto celebrarlo in tutto il suo splendore.
Prendiamo ad esempio Van Gogh, nei quadri che ha dedicato a questa stagione usa caldi colori autunnali, spennellando rossi e gialli, marroni ed ocra, per rendere al meglio la bellezza degli alberi scossi da primi freddi, i campi ormai deserti, i cieli grigi che preannunciano pioggia.


Vincent Van Gogh - Viale di Pioppi


Vincent Van Gogh - Giardino Autunnale


Oppure il pittore contemporaneo Tadeusz Gazga, che si è particolarmente dedicato all'autunno nelle sue opere, splendidi omaggi alla sua terra natia, la Polonia. Tele cariche di colori passionali e avvolgenti.


Tadeusz Gazga - Autunno a Rosanòv


Tadeusz Gazga - Autunno a Chociesze

Per terminare con l'italianissimo Pier Luigi Parnisari e i suoi quadri che rappresentano la bellezza di una terra a noi molto vicina, il varesotto. Boschi, corsi d'acqua, paesaggi agresti e campani che infondono un senso di tranquillità e pace interiore.


Pier Luigi Parnisari - Magico Autunno


Pier Luigi Parnisari - Sentiero di Betulle


L'elenco potrebbe continuare ancora a lungo, perché l'autunno è fonte di ispirazione non solo per pittori, ma anche per poeti, scrittori e creativi in genere.
Quindi rivalutiamo questa stagione ed impariamo ad apprezzarla come le altre. Come dovremmo fare con ogni stagione della vita, che si dovrebbe vivere appieno, senza rimpiangerne una passata o in attesa di una futura.

giovedì 19 settembre 2013

Si ricomincia!

Dopo moltissimo tempo (2 anni esatti!), eccomi di nuovo qui a scrivere qualche riga sul mio blog.


Sono passati molti mesi, tanti giorni difficili, che riflettono anche in parte la crisi che sta attraversando il nostro paese.

Giorni intrisi di un gran senso di impotenza per riuscire ad apportare concreti cambiamenti, tangibili miglioramenti, alla situazione attuale.


Dilagano sempre più l'egoismo e l'inganno, la mancanza di valori veri e la corruzione a tutti i livelli della società e sono arrivata ad un punto tale di sconforto da esserne quasi sopraffatta.



Sembra che ormai la regola per la maggior parte delle persone sia non avere più alcun rispetto per il prossimo, pur di ottenere facili ed immediati profitti. 



La società potrebbe essere riassunta nell'epitaffio dello scrittore e poeta polacco Stanislaw Jerzy Lec: 

"Aveva la coscienza pulita. Mai usata".


Così ho deciso di fare una pausa.

Ho smesso di ascoltare i telegiornali, di leggeri i quotidiani, di informarmi ed aggiornarmi costantemente sull'evolversi dei fatti politici e non.


Non è stato il classico atteggiamento da struzzo, che nasconde la testa e crede che i pericoli svaniscano, ma una irrimandabile necessità di...disintossicazione.



Ho voluto coscientemente e liberamente scegliere di allontanarmi dalle brutte notizie, dalla negatività esterna, per riappropriarmi di una serenità e di un equilibrio interiore, fondamentali all'esistenza umana. 



Mi sono concentrata sulle persone che mi circondano: in primo luogo il mio fantastico marito, poi i miei genitori e i miei suoceri, infine i miei veri amici e tutte le persone che possono ancora permettersi di definirsi tali.



Se tutte queste meravigliose persone fanno parte del mondo, c'è ancora speranza!



La "cura" ha funzionato. 

Mi sono ricaricata. 
Ho smesso di piangere ed ho ripreso coscienza di quanto il mondo possa anche essere bello e positivo.


Una frase che mi piace spesso citare, dice: 

"Tutti pensano di cambiare il mondo, 
nessuno pensa di cambiare se stesso"

Ed è una grande verità, perchè per poter apportare dei miglioramenti globali, dobbiamo necessariamente iniziare a cambiare il nostro piccolo mondo, a mutare i nostri comportamenti e noi stessi.


Se ognuno di noi riuscisse a migliorare se stesso, avrebbe già migliorato una "parte" del mondo!



Quindi eccomi qui: pronta  ad affrontare nuovamente con tenacia le avversità, a godere delle delizie che la vita e l'amore ci offre e a dare il mio piccolissimo ma fondamentale contributo a migliorare il mondo in cui viviamo.


lunedì 19 settembre 2011

"Febbre...Creativa"


Sarà che quando si rientra a casa dopo un periodo di vacanza si è sempre piene di buoni propositi e di progetti da realizzare, ma sono in piena crisi da “Febbre Creativa”!

Solitamente capita 2 volte l’anno: a gennaio e, appunto, al rientro dalle vacanze estive.

Si ha avuto tempo per “ricaricare le pile”, per “staccare la spina” e per qualunque altro “modo di dire” che vi venga in mente, fatto sta che al rientro dalle vacanze si è portati maggiormente a fare il punto della situazione e a porsi una scaletta di cose da fare, di obiettivi da raggiungere nei mesi a seguire.

Bisogna premettere che, prima delle vacanze, ho iniziato a crocchettare (cioè a lavorare con l’uncinetto) e, anche grazie a tutorial trovati su Youtube (che mi hanno permesso anche di dare una ripassata all’inglese) sono riuscita a “creare” due paia di scarpine per neonato, che a detta delle mie amiche e della mamma che le ha ricevute in dono sono carinissime.

Sperando che i complimenti non fossero solo frutto dell’amicizia di chi le ha viste J, mi sono convinta di poter fare qualcosa di carino, creativo e insieme rilassante.

Infatti, non c’è niente di meglio che crocchettare davanti alla TV, di fianco al mio dolce Amore, per dimenticare i problemi della giornata.

In più, quando finalmente la propria creazione è finita, si ha l’immenso piacere (e anche un po’ di orgoglio) di poter dire “questo l’ho fatto io!”.

Eccomi dunque collegata in Internet in cerca di ispirazione per dare sfogo alle mie nuove “smanie creative”.

E qui iniziano i…”problemi”: ci sono così tanti spunti, così tante idee, che vorresti avere 24 ore al giorno per poterle realizzare.

Ti rendi conto di quante stupende realizzazioni potresti creare per te, per i tuoi amici, per la casa, per il Natale che si avvicina, per i compleanni etc. etc. etc.…


Entri in un sito, poi in un blog, poi in un gruppo di lavoro e così via, risucchiata in un vortice di articoli, foto meravigliose, idee curiose ed utili, da cui sembra impossibile uscire!

Ad un certo punto bisogna trovare la forza di dire: Basta! Stop! Inizia a fare qualcosa! Decidi una priorità, compra i materiali necessari e crea!

Altrimenti tutta questa “febbre creativa” si ridurrà ad un mero lavoro di “archiviazione in vista di una futura realizzazione”.

(To be continued)

domenica 11 settembre 2011

Riflessioni sulla "memoria", nel giorno "della memoria"


(11 SETTEMBRE: per me anche il giorno in cui è nata mia madre, a cui dedico questo post)



Ero in metropolitana, MM2 linea verde, e sono scesa alla stazione di Lambrate, come faccio spesso quando vado a trovare i miei genitori con i mezzi anziché in auto.

E mi sono messa a riflettere su un fatto strano che mi accade tutte le volte che scendo a quella fermata da oltre 2 anni a questa parte: come la vita di una persona possa cambiare radicalmente da un momento all’altro.

Due anni fa, infatti, quando scendevo alla stessa fermata, ero piena di angoscia e paura, perché arrivavo di corsa dall’ufficio per recarmi in ospedale, dove era ricoverata mia madre.

Ogni giorno scendevo sperando che i medici mi dicessero che, finalmente, avevano scoperto cosa le era successo quel giorno, quel tristissimo giorno del mio 40° compleanno, quando, inspiegabilmente appunto, il suo cervello si era bloccato, come se qualcuno le avesse staccato la spina della corrente che lo alimentava.

Non era morta, ma non la si poteva considerare viva.

Non era in coma, era… sospesa tra la vita e la morte, incosciente e immobile.

Dopo due mesi di analisi, ricerche, esami, tentativi, quando ormai ci avevano tolto ogni speranza, lei si è ripresa, si è risvegliata così, come si era spenta, inspiegabilmente e lasciandoci tutti senza parole.

Ma la cosa strana era che pensava di avere diciannove anni!

Si ricordava il proprio nome ed esattamente la sua data di nascita, ma era andata indietro nel tempo fino alla sua giovinezza.

Dopo qualche giorno, la sua mente aveva recuperato qualche anno e alla domanda sulla sua età rispondeva di avere trent’anni.

Quello è stato forse il momento peggiore per me, sempre che sia possibile individuarne uno in quel periodo così tremendo e sofferente.

Mia mamma, infatti, credendo di avere trent’anni, si ricordava di avere una bambina di cinque anni e mi supplicava di fargliela vedere. Cercavo di farle capire che ero io, ma lei scuoteva la testa, piangeva ed implorava che le si mostrasse la sua piccola bimba che le mancava tanto.

Passò altro tempo e finalmente un giorno, mia madre mi guardò negli occhi e mi disse “ciao amore”. 

Fu un momento meraviglioso, che non potrò mai descrivere appieno a parole: mi aveva riconosciuto, era tornata.

Tutto questo lungo prologo, per spiegare quanto possa cambiare la vita di una persona in un breve lasso di tempo, ma soprattutto per spiegare il motivo che mi ha spinto a riflettere sull’argomento “memoria”.

Mia mamma infatti è si tornata tra noi, ma in modo molto particolare.

Nonostante abbia recuperato, almeno in parte, la coscienza della sua vera età e si sia resa conto del periodo temporale che sta vivendo, ha un rapporto molto conflittuale con il suo passato a causa dei problemi che sono rimasti legati alla sua memoria.

I medici non sanno ancora dare un motivo a quello che le succede, sta di fatto che lei ha moltissimi buchi di memoria. E fin qui non ci sarebbe in fondo nulla di strano, poiché, purtroppo, esistono varie patologie che provocano questo disturbo, non fosse altro che per una forma di senilità precoce.

La particolarità sta nel fatto che il suo cervello “riempie” questi buchi con dei falsi ricordi.

Riesco solo ad immaginare la sofferenza di mia mamma, che è costretta a chiedermi ogni giorno se quello che si ricorda è vero oppure sia solo un “falso ricordo”.

E capisco il suo sconcerto quando devo dirle che, nonostante lei si ricordi esattamente un fatto, una persona, una situazione, in realtà è solo frutto di un misterioso meccanismo della sua mente malata.

Ed è proprio da qui che parte la mia riflessione: noi diamo per scontata la nostra memoria, fa parte della nostra vita e ci sembra che non ce ne potremo mai separare.

Ci fidiamo di lei, perché sappiamo che non ci può mentire.

Invece, dovremmo preoccuparci di lei, curarla costantemente, come facciamo con il nostro fisico, perché se ci dovesse venire a mancare, la nostra vita diventerebbe un inferno.